RENATA GOMES NATA A MANAUS (AMAZONIA) BRASIL
   
  MANAUS LA MIA CITTA
  LA FLORESTA ATLANTICA
 

 

La Foresta Atlantica

La Foresta Atlantica è la seconda foresta dell'America del Sud per importanza, lasciando il primo posto alla Foresta Amazzonica, che è la più grande del pianeta. Denominata Foresta Atlantica Pluviale, riveste i pendii della Serra do Mar, che fa parte del Dominio Forestale Tropicale Atlantico. Questo Dominio Forestale si estende lungo una fascia che segue il profilo della costa brasiliana, dal Rio Grande do Norte fino al Rio Grande do Sul, ed è costituita da "mari di basse montagne" e "sconfinati altipiani ricoperti di foreste", con suoli profondi a drenaggio perenne.
Il clima della regione racchiusa dalle foreste pluviali atlantiche ha due stagioni, definite principalmente dal regime delle piogge, variabile a seconda della latutudine. Mentre nella regione nordorientale brasiliana le temperature medie annuali variano intorno ai 24ºC, nella regione sudorientale e in quella meridionale, le medie annuali sono più basse e la temperatura può occasionalmente arrivare anche a -6ºC.
La Serra do Mar, costituita da una catena di montagne costiere, presenta una serie di interruzioni nelle quali anche la larga fascia di foresta pluviale si interrompe. L'altitudine media di questa catena montuosa è di 800-900 metri, con picchi emergenti di circa 1.400 metri e scarpate anche di 2 mila metri. Sulle vette delle montagne vi sono campi di affioramenti rocciosi e, eccezionalmente, oltre i 1.700 metri, la foresta lascia il posto ai pascoli di alta quota.
La Foresta Atlantica si estende lungo le montagne e i versanti rivolti verso il mare, nonchè lungo la pianura costiera. Essa deve la sua esistenza all'elevata umidità atmosferica trasportata dai venti marittimi. Il vento umido si condensa nella zona costiera, sottoforma di pioggia quando sale verso gli strati freddi situati ad altitudini maggiori.
Oltre alla elevata piovosità, sulle cime delle montagne l'acqua si condensa sottoforma di nebbia. Questo accade anche durante i mesi primaverili ed estivi, durante le ore calde del giorno.
Non tutta la costa orientale del Brasile, tuttavia, presenta condizioni climatiche identiche e indici pluviometrici compatibili con l'esistenza delle foreste pluviali. Per questa ragione, lungo la Serra do Mar vi sono interruzioni naturali delle foreste.
Attualmente, le foreste atlantiche brasiliane sono quasi completamente devastate, essendo rimasto solamente circa un 5% circa della loro estensione originale, dall'epoca della scoperta del Brasile. La parte più rappresentativa di ciò che è rimasto si trova nella regione Meridionale e in quella Sudorientale, ove i rilievi delle scarpate scoscese rendono difficile l'accesso e la devastazione.
La rigogliosa Foresta Atlantica, con una vegetazione arborea di circa 30 metri e alberi che sovrastano la copertura delle chiome arboree, raggiungendo i 40 metri di altezza, presenta una densa vegetazione arbustiva nel suo strato inferiore. È una foresta a grande diversità vegetale, con molte felci, anche quelle arborescenti, oltre alle orchidee terrestri e alle palme, fra le quali troviamo l'Euterpes edulis, alta circa 10 metri, dal cui tronco si estrae il "palmito", cioè la parte commestibile. Oltre ai tappeti di muschio e agli innumerevoli funghi, la Foresta Atlantica è molto ricca di liane e di vegetazione epifeta, fra le quali ricordiamo le felci, le orchidee e le bromeliacee. Queste ultime, con le loro foglie disposte a rosetta, trattengono sempre una certa quantità di acqua, originando un habitat propizio allo sviluppo di una particolare fauna, come per esempio quella delle larve e animali adulti di varie specie di artropodi e di rospi.
In generale, la fauna che vive in questa foresta è predominantemente ombrofila, vale a dire si è adattata all'ombra e tollera poco le variazioni di umidità, di temperatura e di insolazione. Come conseguenza diretta o indiretta della devastazione delle foreste, sono state colpite molte specie.
Oltre alla fauna terrestre, la Foresta Atlantica ha anche una ricca fauna di pesci che abitano i piccoli fiumiciattoli che scorrono in mezzo alle aree ricoperte di foresta. Molti di questi pesci sono guidati dalla prospettiva di trovare alimenti o partner per la riproduzione, oltre che per ragioni sociali comportamentali e non possono sopravvivere nelle acque torbide o in quelle chiare, che sono esposte a intensa luminosità quando la foresta viene rimossa. Inoltre, il clima mite delle acque dei fiumiciattoli e del suolo viene mantenuta grazie alla densa copertura vegetale.
Oltre alla ricchezza di invertebrati, particolarmente gli artropodi, la Foresta Atlantica è molto ricca anche di vertebrati. Molte specie, tuttavia, sono ancora sconosciute al mondo scientifico e rischiano di non essere nemmeno scoperte, se continuerà il processo di distruzione della massa arborea.
Una delle principali caratteristiche della fauna che vive nella Foresta Atlantica, così come in altre foreste tropicali del mondo, è il fatto di essere diversificata e caratterizzata dalla presenza di molte specie endemiche, molte delle quali presentano una bassa densità di popolazione, caratteristica, questa, che li rende specie rare.
La preservazione delle specie endemiche della Foresta Atlantica desta grande preoccupazione a causa dell'attuale situazione di devastazione. Anche le specie endemiche le cui popolazioni non si sono ancora ridotte meritano un'attenzione speciale per la loro sopravvivenza. Vogliamo ricordare, a titolo di esempio, che vi è un grande numero di specie endemiche nell'avifauna, che hanno il loro centro evolutivo nella Serra do Mar e che, avendo una distribuzione geografica estremamente limitata, si trovano in una situazione di vulnerabilità; è il caso del "pintor-verdadeiro" (Tangara fastuosa), nelle foreste dello Stato di Pernambuco e dello Stato di Alagoas.

Tra i primati brasiliani vi è un elenco di circa 25 specie minacciate di estinzione e alcuni di essi sono endemici della Foresta Atlantica. Questo è il caso, per esempio di quattro specie di scimmia cappuccina (Leontopithecus spp) e del "muriqui" (Brachyteles aracnoides), il più grande dei macachi neotropicali.

 

Le aree più colpite della Foresta Atlantica sono, ovviamente, le più importanti dal punto di vista conservazionista. Sono ciò che rimane delle foreste del meridione di Bahia e di Espírito Santo, ove vivono gli ultimi esemplari di generi e specie vegetali e animali a rischio di estinzione. Nella regione sudorientale, ove si sono sviluppate grandi metropoli come San Paolo e Rio de Janeiro, in aree che una volta erano occupate dalla Foresta Atlantica, esistono ancora tratti relativamente grandi, ove recentemente sono state istituite aree di protezione ambientale, che sono stati trasformati in Riserva della Biosfera della Foresta Atlantica. Queste aree costituiscono l'ultimo rifugio di uno degli ecosistemi più ricchi del mondo.



 
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