RENATA GOMES NATA A MANAUS (AMAZONIA) BRASIL
   
  MANAUS LA MIA CITTA
  NOME AMAZONIA
 




              NOME AMAZONIA

 

Il nome Amazzonia deriva da una battaglia che Francisco de Orellana combatté con la tribù di Tapuyas. Lo spagnolo Francisco de Orellana percorse il fiume Maranon fino all’Atlantico dal 1539 al 1542. Affermò di aver combattuto contro una tribù di donne guerriere comparandole alle mitiche amazzoni, da cui il nome dato poi al fiume e successivamente all’intero territorio.

 

Gli spagnoli non ebbero grande interesse nell'approfondire la conoscenza della regione, cosicché i primi a colonizzarla furono inglesi e olandesi. I portoghesi, allora uniti alla corona spagnola, dopo aver cacciato i francesi dal Maranhão entrarono in conflitto con i colonizzatori del nord Europa uscendone vincitori. Nel 1640 il Portogallo tornò indipendente ed ad esso fu assegnato il territorio del Pará dal quale partirono varie spedizioni verso occidente, la più importante delle quali fu affidata a Antonio Raposo Tavares.
Oltre agli spagnoli presenti sul territorio, i portoghesi dovettero far fronte agli attacchi interni (gli indios) ed esterni (i francesi dal nord). Per far fronte a ciò venne costruita una fortezza a São José do Rio Negro, che nel tempo muterà il proprio nome in Manaus: contemporaneamente vari gruppi religiosi iniziarono a penetrare nella foresta e a intraprendere i primi commerci grazie alla manodopera indigena ed allo sfruttamento delle numerosissime risorse naturali presenti.
Nel 1755 fu creata la Capitania de São José do Rio Negro che però soffrì le ostilità commerciali del Pará e del Maranhão. Queste difficoltà vennero superate grazie alla creazione delle prime industrie manifatturiere e legate ai prodotti agricoli. Con l’indipendenza del Brasile la Capitania venne incorporata alla Provincia del Pará causando numerosi conflitti a livello politico che portarono ad un’autonomia non riconosciuta dal governo statale. Solo nel 1850 l’Amazonas divenne provincia indipendente, ma nonostante ciò non ebbe lo sviluppo sperato.
Grazie all’importanza del caucciù, lo stato (divenuto tale dopo la proclamazione della Repubblica) ebbe un boom inaspettato: Manaus divenne un fervido centro economico e culturale dell’intero pianeta ed il suo rapido sviluppo contrastò con il resto del territorio amazzonico che si vide depredato delle proprie ricchezze naturali a favore di Manaus in mano a potenze economiche straniere.
Ma con la perdita del monopolio della gomma e con l’avvento della prima guerra mondiale, anche Manaus entrò in una profonda crisi che ebbe ripercussioni sull’intera regione e sul Brasile. Per far fronte a ciò negli anni successivi furono introdotti incentivi fiscali per favorire lo sviluppo agro-industriale e costruite vie di comunicazione per cercare di interrompere l’isolamento dell’area, cosa che spesso causò più danni che benefici.
Nel 1956 l’Amazzonia perse parte del territorio con la creazione dei territori di Rondônia e Roraima e nel 1967 venne istituita la zona franca di Manaus, con facilitazioni fiscali che rendono conveniente ancora oggi, tra l’altro, l’acquisto di apparecchiature elettroniche. Proprio a Manaus, inoltre, si concentra la produzione industriale dell’intero stato: industrie di trasformazione dei prodotti agricoli e forestali alle quali si sono aggiunte le produzioni di materiale elettrico e quelle metallurgiche.
Con il già precario equilibrio ambientale in pericolo, la scoperta del petrolio nel 1987 non fece che aggravare la situazione e due anni più tardi iniziarono i primi movimenti internazionali per la preservazione forestale. L’Amazzonia è oltretutto oggetto di numerosi studi biologici grazie alla presenza di innumerevoli varietà di flora e fauna.

Ed è grazie anche a questa presa di coscienza del problema ecologico che si sta sviluppando un turismo riservato alla scoperta del territorio sotto il profilo naturalistico. Se a Manaus l’opera dell’uomo si può notare nel famoso Teatro Amazonas sorto nel periodo d’oro della gomma e nel porto fluttuante con la Dogana (entrambi facenti parte del patrimonio storico nazionale), qui è chiaramente la natura a farla da padrona. Famoso è l’incontro delle acque scure del fiume Negro con quelle più chiare e fangose del Solimões che scorrono senza mischiarsi per circa sei chilometri. L’incontro delle acque del fiume Negro con quelle del Solimões

 


 
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